Il pensiero del movimento politico "Su la testa"
L’ eredità
dei politici navigati ai giovani di Recanati
Oramai sulla vicenda dei derivati siamo alla farsa. Dopo gli ultimi avvenimenti,
i dati economici ufficiali pubblicati (finalmente) dal Comune alla luce del sole
ed il clamore (con conseguenti reazioni) sollevato dal servizio del Washington
Post, pressoché tutto il mondo politico recanatese concorda nel condannare
questo tipo di operazioni: scommesse (molto spesso perdenti) fatte col denaro
pubblico. Soltanto una persona, dalle terre maceratesi, sembra ostinarsi a
difendere ad oltranza la bontà di quanto fatto. Strano. Invece, nell’ ultimo
Consiglio Comunale, abbiamo avuto modo di ascoltare esponenti del PDL recanatese
condannare queste operazioni di finanza derivata, bollandole come sbagliate per
poi dissociarsi da quanto fatto nel Comune di Recanati, precisando che tutta la
vicenda dei derivati ha avuto inizio dal 2001 al 2004 quando assessore al
bilancio era il geometra Alfredo Mancinelli e quando le allora AN e Forza Italia
non facevano parte della maggioranza. Ma non solo. Allo stesso Consiglio
Comunale abbiamo potuto anche ascoltare esponenti della stessa lista “Per
Recanati” dell’ ex sindaco Corvatta ammettere finalmente pubblicamente la poca
opportunità della stipula dei contratti di finanza derivata, ed incalzati,
mettere poi le mani avanti precisando che se uno ha soltanto il ruolo di
consigliere o presidente del Consiglio Comunale, non è a conoscenza con
precisione di tutto ciò che viene portato in Giunta.
La stessa
Giunta in cui il sindaco (e anche un assessore) era gente dello stesso partito.
Quindi la colpa non sarebbe del PDL perché è arrivato dopo né dei
consiglieri/presidenti del Consiglio perché non sapevano cosa facessero sindaco
e assessori. Ma se non altro, almeno oggi, sembra che tutti concordino sul fatto
che questi derivati sono stati, sono e saranno una sciagura per Recanati. Tutti
tranne l’ ex sindaco che dalla “città della pace”, di fronte a questo
fuggi-fuggi generale, sembra voler ribadire che i derivati furono cosa buona e
giusta, in quanto tra l’altro fatti anche da molti altri enti locali, come se
ciò cambiasse qualcosa. Noi siamo finiti su Report, sul Washington Post, noi
stiamo in una situazione economica drammatica salita alla ribalta
internazionale. Visionando i conti precisi ufficiali aggiornati al 2010, tra
incassi e pagamenti totali, siamo sotto di circa 84.000 euro; se interrompessimo
qui tutti i contratti rimanenti dovremmo versare subito un altro milione e
782.000 euro (come chiaramente dichiarato dall’ ultima lettera di Unicredit); se
invece aspettassimo (come suggerisce qualcuno) le scadenze naturali, potremmo
pagare una previsione di circa 300.000 euro all’ anno fino oltre il 2020. Di chi
è la colpa quindi? Del tecnico che ha sottoscritto i contratti ?!? Beh, in
effetti, come confermato personalmente da più parti, probabilmente molti
politici neanche si rendevano conto di cosa fossero queste operazioni mentre le
stavano approvando…: in fondo, all’ inizio, facevano incassare…Perciò è da
dedurne che se un’ azione amministrativa va bene il merito è del “politico
lungimirante”, se va male la colpa è dell’ ignobile tecnico, mentre l’
incolpevole politico o non si rendeva conto, o non sapeva, o è arrivato dopo o
comunque queste operazioni le facevano in molti. Naturale. Come è naturale dover
riflettere a questo punto sulle figure che ci hanno amministrato in questi anni:
i famosi “politici navigati”, quelli che “hanno casa” da sempre in Comune,
“quelli che hanno esperienza”, che non sono sprovveduti… e che ci hanno lasciato
questa splendida eredità anche di buona pratica di governo.
Movimento politico “Su la Testa Recanati”