Comunicato stampa per la mostra di Luca Crocicchi


           Comunicato Stampa

MUSEO CIVICO VILLA COLLOREDO MELS – RECANATI (MC)

26 giugno – 1 agosto 2010

 LUCA CROCICCHI   “LEOPARDIANA”

a cura di

Giovanna Maria Carli

 Il prossimo 29 giugno la Città di Recanati, in collaborazione con il Centro Nazionale di Studi Leopardiani, celebrerà il CCXII anniversario della nascita di Giacomo Leopardi che quest’anno ha ottenuto il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Marche e della Provincia di Macerata. Oltre al programma istituzionale, dal 26 giugno al 1 agosto 2010, le sale del Museo Civico di Villa Colloredo Mels, a Recanati, ospiteranno la mostra “Luca Crocicchi: Leopardiana”.

L'iniziativa, promossa dal Comune di Recanati, nell'ambito delle celebrazioni leopardiane, rappresenta un appuntamento espositivo finalizzato alla valorizzazione e all'indagine delle assonanze che legano la pittura di Luca Crocicchi, una delle figure più autorevoli del panorama artistico italiano, con la poesia di Giacomo Leopardi, in particolare con L'Infinito. 

L'esposizione, curata da Giovanna M. Carli, è una antologica di venti opere esemplari della carriera di Luca Crocicchi (1958,  Castello di Cantagallo, Firenze) , a partire dagli anni Novanta fino ai nostri giorni, in un percorso emozionale che si snoda tra i principali generi poetici trattati dall'artista: i dipinti neo quattrocenteschi, i ritratti, da quelli percorsi da vene che scavano fin nelle viscere del ritrattato fino agli ultimi pervasi da un'umana 'pietas', fino a giungere alla perfezione di forma e colore delle recenti nature morte.

Nel 1982 Luca Crocicchi conosce Giovanni Testori che, per circa dieci anni, diverrà suo amico e sostenitore, tanto da scrivere per le sue opere “...la penetrazione, lo sfondamento d'ogni norma logica o psichica, con cui le matite incidono, sulle carte – e parlava dei ritratti, genere con cui l'artista esordiva – ...insinuano in noi il dubbio che Crocicchi disponga di quella precipitosa, buia e abbacinata grazia che riesce a consegnare la coscienza all'animalità; e viceversa. Una grazia, di fronte alla quale, restiamo muti perché esce da ogni nostra capacità di analisi; ancorché ci accada, a nostra volta, di sentircene pieni, occupati e impregnati”

Tra i capolavori di Lorenzo Lotto – sineddoticamente parlando gli occhi della Sua Annunciata ovvero uno degli  sguardi più commoventi della pittura di tutti i tempi – le opere di Luca Crocicchi, intrise di un indefinito spazio-temporale, come nella poesia leopardiana, cioè un non tempo e un non luogo, sollecitano l'immaginazione dello spettatore e la spingono 'altrove', con soggetti al di qua e al di là dell'umano somigliare. Sono opere pervase da una musicalità interiore, vaghe, concepite con nobile grazia, capaci di infondere una sensazione di indefinito che accompagna il riguardante all'esplorazione del sé, sollecitandone la fantasia, come nella poesia leopardiana dove l'uso di termini vaghi rimanda alla meditazione e al soliloquio.

E L'infinito, nella visione del poeta di Recanati, non è un infinito reale ma il frutto, appunto, dell'immaginazione dell'uomo e, quindi, ha una valenza metafisica, come le composizioni dell'artista che vanno al di là della denotazione reale, grazie anche a oggetti-simbolo che ne accentuano il carattere immaginifico. Le sue raffigurazioni –  soprattutto le opere nate dopo il 1992, i cosiddetti Idilli - in apparenza facilmente leggibili, così ordinate nell'impianto formale, in realtà originano situazioni al limite del paradosso e sono ricche di riferimenti simbolici.

Storia di un talento naturale che ha dato vita a  'creature' misteriose che ne hanno fatto grande la fama e che da oggi, ancor più feconde per l'umana immaginazione, cariche di un nuovo significato tutto contemporaneo, rinnoveranno nel segno della sensibilità estetica, il celeberrimo verso: “e il naufragar m'è dolce in questo mare”.

  


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