Molti cittadini recanatesi ne ignorano l’esistenza; qualcuno lo associa ad una via secondaria nel quartiere di Villa Teresa, a lui intitolata. Eppure Antonio Bonfini (1427-1503) fu un apprezzato umanista e storiografo e la sua fama varcò i confini marchigiani e italici.
Nato a Patrignone, non lontano da Ascoli Piceno, venne a Recanati nel 1479 come maestro comunale di Lettere e ne prese la cittadinanza. Fondò la prima Accademia Letteraria , fino a che nel 1486 venne chiamato in Ungheria, dove contribuì, insieme ad altri letterati italiani, alla formazione della cultura rinascimentale ungherese. A Buda entrò in contatto con le celebri figure di re Mattia Corvino e della regina Beatrice d’Aragona e con la leggendaria Bibliotheca Corviniana, fino ad essere nominato storiografo di corte. Le tracce del suo soggiorno in Ungheria sono ancora vive e presenti, soprattutto nella capitale.
L’occasione per scoprirle e conoscerle è arrivata con il recente viaggio che la Scuola Media “M.L.Patrizi” di Recanati ha organizzato in Slovacchia, nell’ambito dei Progetti Comenius, finanziati dall’Unione Europea. Quattro alunni delle classi terze (Lorenzo Apis, Samuele Calcabrini, Viola Coppari e Liam Zamponi), insieme ai loro docenti accompagnatori (Rosalba Modafferi, coordinatrice del progetto e Paolo Coppari) si sono incontrati con i coetanei di altre nazioni, dalla Polonia alla Turchia e al Portogallo, ed insieme hanno visitato scuole e località della Slovacchia, Austria ed Ungheria. Ed è proprio a Budapest, che gli alunni e i docenti recanatesi hanno avuto modo, grazie all’aiuto delle guide locali, di “scoprire” ed ammirare il monumento dedicato al nostro Antonio Bonfini: un busto, con la dicitura BONFINIUS, collocato all’ingresso della splendida cornice del Palazzo Reale di Buda, a pochi passi da Palazzo Sandor, sede ufficiale del presidente della repubblica ungherese, e dalla terrazza panoramica sul Danubio.
Oltre al busto, realizzato recentemente d’intesa con il Comune di Ascoli Piceno, dopo che un precedente monumento era stato distrutto in seguito alla seconda guerra mondiale, restano altre testimonianze legate alla figura di Antonio Bonfini a cui, tra l’altro, è intitolato un noto ristorante di Budapest.
Per i nostri alunni, ospiti per una settimana delle famiglie slovacche, questo soggiorno ha rappresentato un’utile occasione per rafforzare i loro orizzonti interculturali, guardando con occhi nuovi ed europei aspetti e personaggi della storia recanatese.