Scuola: una controriforma “epocale”. Le bugie della Gelmini.
E’ iniziato il nuovo anno scolastico: l’amministrazione comunale sta facendo un grande sforzo in termini di strutture e di servizi, ma le novità della riforma Gelmini sulla didattica e sull’organizzazione avranno conseguenze negative anche a Recanati, con le novità del maestro unico e del tempo di frequenza che presto si faranno sentire.
Le nostre famiglie, di solito, scelgono un tempo scuola di 30 ore con due rientri; il taglio dei docenti e delle risorse umane garantisce solo 27 ore; finora le scuole hanno assicurato le 30 ore usando lo strumento delle compresenze, ma non basta più e le scuole primarie, quindi, hanno cominciato a programmare un tempo scuola di 27 ore, riducendo un rientro pomeridiano per tutti.
Le ore di compresenza rivestono grande importanza: sono utilizzate per i laboratori di informatica, per attività alternative all’ora di religione, per il recupero degli alunni in difficoltà e per sostituire il personale docente assente. Tutto questo è destinato a sparire: i laboratori, che devono lavorare a piccoli gruppi, non ci saranno più, i bambini che restano indietro non avranno più la possibilità di recuperare, in caso di assenza dei maestri la classe verrà divisa e gli alunni assegnati ad altre classi, garantendo cioè l’assistenza, ma non certo la didattica e l’apprendimento.
Altro che seguire la volontà e le richieste delle famiglie, come ha dichiarato il ministro Gelmini! Inoltre, il ministro ha sbandierato la costituzione di ben 38.000 classi a tempo pieno in più: falso! a Recanati ne è stata tagliata una e ne verranno tagliate altre l’anno prossimo. Si dice poi che non ci sono stati tagli al personale: altra bugia! i Circoli Didattici di Recanati hanno perso quattro collaboratori scolastici.
E come vogliamo chiamare, se non taglio, la politica di non rimpiazzare il personale (docente e non) che va in pensione? Le emergenze diventano pratica quotidiana e gli operatori scolastici si fanno in quattro per affrontarle, con grande professionalità e spirito di “missione”. Ma la scuola non ha bisogno di tagli! Occorrono invece (ha ragione il Presidente Napolitano) investimenti in strutture, servizi e formazione del personale.
Altrimenti il sistema scolastico è avviato ad un penoso destino, non più formare i futuri cittadini, facendo emergere le loro potenzialità, ma produrre conoscenza come una qualsiasi merce. Se non si inverte la rotta delle riforme Gelmini, la scuola non sarà più un diritto ma un privilegio, gli ultimi saranno sempre più ultimi e le disuguaglianze sociali amplificate. Che sia proprio questo lo scopo del Governo e del ministro Gelmini?