Celebrato dall'ANIMAG a Recanati il 150^ Anniversario dell'Unità D'Italia



Le iniziative per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia continuano ad animare la città di Recanati nell’anno 2011, dopo avere già rappresentato momenti qualificanti nel finire dell’anno precedente.
Il 15 ottobre scorso infatti è toccato all’Associazione Nazionale tra Invalidi e Mutilati di Guerra, Comitato Regionale, promuovere un Convegno sul 150° proprio nella città leopardiana. Una iniziativa che si è caratterizzata per essere stata non solo un momento celebrativo ma soprattutto partecipativo della società e della scuola in particolare. Ai saluti istituzionali ed agli interventi degli ex-combattenti, tra le altre cose di grande interesse, si sono susseguiti infatti gli interventi dei ragazzi o la presentazione di lavori sulla guerra (vedesi il video degli alunni della scuola media Patrizi che ha visto scorrere immagini di nonni e nipoti sulle note della canzone del Piave). Ancora, la riproposizione di canzoni popolari del periodo bellico (come Lilì Marlene o Gam Gam), con la partecipazione del coro della scuola Donatello di Ancona accompagnato dal proprio docente al pianoforte della figlia di “Beniamino Gigli”, appositamente accordato per l’occasione. E infine bandiere tricolori e l’inno nazionale cantato da cima in fondo, anche le strofe sconosciute ai più, per sottolineare come un nuovo patriottismo sia nato, tra giovani e meno giovani, in un paese che in generale ha bisogno di essere unito per superare le difficoltà economiche e sociali di questi anni.
Chiaro l’intervento del Sindaco Francesco Fiordomo che ha evidenziato come l’associazione abbia maturato questo concetto nuovo di patriottismo e si impegni anche con figli e nipoti degli ex-combattenti per promuovere la pace. Allo stesso modo è risuonato nelle parole del Presidente del Consiglio e neo presidente della sezione locale dell’ANMIG, Massimiliano Grufi, il convincimento che non debba andare disperso il patrimonio culturale di quanti si sono spesi per la libertà e la democrazia dell’Italia. Per queste ragioni è nata prima la fondazione, permettendo ai vecchi soci di traghettare il loro pensiero, poi la stessa associazione ha aperto le porte a figli e nipoti, auspicando che quel loro sacrificio potesse diventare un esempio per le future generazioni.
Una bella immagine vedere tutti cantare l’inno nazionale, bello ascoltare il presidente nazionale Sen. Gerardo Agostini che si è rivolto ai giovani invitandoli ad amare il proprio paese e a ritrovare quel senso dello Stato ma anche quella solidarietà che ha permesso all’Italia di risalire dalla guerra. Ancora più bello è stato vedere la commozione di qualche presidente di sezione che alle note ormai andate ha sentito battere il cuore, ricordando familiari ed amici scomparsi, ma ha anche sentito una speranza, quella di tanti giovani, gremita l’aula magna, pronti a conoscere la storia del nostro paese e a tenere alta la bandiera di quei principi e valori che sono ancora fermi nella nostra carta costituzionale.


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