Correva l'Anno 1932
Ogni tanto anche nelle
nostre scuole, impoverite dai governi e maltrattate dall’opinione pubblica,
si verificano piccoli, ma autentici “miracoli”. E’ quanto è successo sabato
pomeriggio in occasione dell’incontro organizzato dalla Scuola Media di San
Vito (Istituto Comprensivo “Nicola Badaloni”).
Nessun personaggio televisivo tra gli ospiti; nessun evento mediatico o
eclatante, se non la riscoperta di una cappellina dedicata ai caduti della
Grande Guerra; nessun argomento di stretta attualità, anzi un vero e proprio
tuffo nel passato. Eppure sono venuti in molti ad ascoltare le parole di
alunni e docenti e a riscoprire i segreti di un antico palazzo recanatese.
C’erano, insieme ai genitori, tanti altri cittadini di Recanati e dintorni,
per i quali si è dovuto allestire un collegamento audio-video per dar modo
di seguire i lavori.
Erano presenti, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Comunale e dell’ANMIG
di Recanati, Massimiliano Grufi, che insieme alla scuola ed al Comune di
Recanati , ha progettato l’incontro; il Dirigente dell’Istituto Comprensivo
“Nicola Badaloni”; il sindaco Francesco Fiordomo, il vicesindaco Antonio
Bravi; l’assessore regionale Luca Marconi; la direttrice dell’Istituto di
Storia “Morbiducci” di Macerata, Annalisa Cegna; il Rettore dell’Università
di Istruzione Permanente di Recanati Aurora Mogetta; Silvana Giaccaglia,
membro del direttivo nazionale AMNIG.
Ai saluti inaugurali delle autorità, sono seguiti quattro canti della Prima
Guerra Mondiale, presso la Chiesa di San Vito, eseguiti da più di 80
studenti e diretti dal prof. Augusto Cingolani: dalle noti dolenti di “Tapum”,
si è passati alla rabbia di “Gorizia” ed infine ai toni patriottici della
“Canzone del Piave”.
L’incontro si è quindi spostato nei locali scolastici di San Vito, dove gli
ospiti –grazie alle schede storiche, ai filmati e alle foto d’epoca
presentati dagli alunni della 3B- sono ritornati indietro di 80 anni, quando
Recanati si apprestava ad inaugurare monumenti e lapidi legati ai caduti
della Prima Guerra Mondiale: dal Monumento ai Caduti presso il Cimitero,
alla Cappellina Votiva nella scuola di San Vito e alle lapidi commemorative
sempre negli stesi locali. A realizzarli furono chiamati architetti di fama
nazionale, come Guido Cirilli di Ancona, artisti del calibro di Cesare
Peruzzi e Arturo Politi, nonché valenti artigiani della Scuola di Disegno
“Antonio Calcagni” di Recanati: nata nel 1899 ad opera della locale Società
Operaia, questa scuola era stata diretta sino al 1926 da Igino Simboli e poi
da Cesare Peruzzi.
Dopo lunghi decenni di silenzio, è tornata a suonare la campana della
Cappellina, che il 28 ottobre del 1932 aveva chiamato a raccolta gli scolari
di San Vito per l’ inaugurazione della stessa. C’era allora una bambina di
10 anni che in una letterina ad una sua coetanea di Ancona, descriveva la
cerimonia; dopo 80 anni, Mauretta –questo è il suo nome- accompagnata da
un’alunna della 3B- ha ripetuta la stessa cerimonia di tanti anni fa,
deponendo insieme una corona di alloro sull’altare della Cappellina.
Apprezzatissime sono risultate le relazioni di Maila Pentucci, dell’Istituto
Storico “Morbiducci” di Macerata, e di Giuseppe Capriotti dell’Università di
Macerata, che hanno calato in un contesto storico più ampio gli esiti della
ricerca condotta dagli studenti delle medie e coordinata dagli insegnanti
Paolo Coppari, Giuditta Pierini e Antonella Chiusaroli. Molte sono le
persone che hanno reso possibile il buon esito dell’iniziativa: la dott.ssa
Antonietta Rotini, responsabile dell’Archivio Storico e l’Uffico Tecnico del
Comune di Recanati, Fabio Buschi per la preziosa consulenza fotografica,
Stefano Carella per le riprese audio-video, Roberto Anconetani per
l’assistenza tecnica, Fabrizio Carbonetti per aver messo a disposizione
della scuola foto e documenti della sua collezione privata, ed infine la
collaboratrice scolastica Gemma Onofri , instancabile e affettuosa presenza
dietro le quinte.
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