L'Amministrazione Comunale risponde al Comitato contro il riciclochip
L’Amministrazione Comunale invita la
cittadinanza a partecipare all’incontro pubblico convocato per questa sera
(giovedì 17 ottobre) a Villa Teresa e agli incontri che tra novembre e
dicembre si svolgeranno in tutti i rioni della città. Sarà l’occasione per
conoscere le questioni, confrontarsi, chiarire gli aspetti che non lo sono,
raccogliere critiche e suggerimenti, come abbiamo sempre fatto in questi
quattro anni. Più di 60 incontri della Campagna d’Ascolto del Sindaco
Fiordomo, decine e decine di riunioni per parlare di vari problemi e
progetti, sempre a testa alta, parlando direttamente ai cittadini, senza
schermi e senza filtri, anche quando erano arrabbiati. E’ questo il nostro
stile: partecipazione democratica, confronto, rispetto per tutte le
opinioni, anche per quelle più distanti e poco fondate. Faremo la stessa
cosa per la questione dei microchip anche se dobbiamo evidenziare come la
buona fede e lo spontaneismo di alcuni cittadini (che apprezziamo, ai quali
vogliamo prestare attenzione e ascolto) siano strumentalizzate dai soliti
avvoltoi della cattiva politica cittadina, quella della calunnia, dello
scontro e della distruzione di tutto e tutti.
In attesa degli incontri, cerchiamo di dare una prima risposta alla nota
diffusa dal “Comitato dei Cittadini per una Raccolta Differenziata
Intelligente e Rispettosa” ed in particolare sui punti specifici ivi
indicati si rileva quanto segue:
1. I dati identificativi riportati sul microchip, inseriti nel sacchetto,
non sono in alcun modo accessibili da chiunque ma solo da chi è in possesso
di specifica apparecchiatura in dotazione agli organi di controllo; ed in
ogni caso sono estraibili solo dati in codice che non sono in alcun modo
identificativi o riconducibili all’utente. Peraltro lo stesso problema lo
avrebbero i contenitori in cui vanno applicati codici a barre o microchip in
evidenza;
2. I livelli di sicurezza sono garantiti in quanto l’asportazione del
microchip senza lacerazione del sacco è un’operazione che potrebbe riuscire
solo in particolari condizioni che non sono quelle del sacco pieno in
strada. In altre parole se si usano particolari tecniche si può anche
riuscire in qualche caso a staccare il chip, ma questo non in strada con
contenitore pieno e senza lacerare il sacco (non giova mettere in rete
filmati, poi chissà perché rimossi, che non garantiscono alcune imparzialità
o correttezza nelle operazioni);
3. Rispetto a tale punto evidentemente il Comitato ha fatto una bella
correzione di rotta: infatti nella prima versione citava la violazione della
privacy dovuta al microchip, poi hanno scoperto che il Garante della Privacy
aveva pienamente avallato tale sistema e allora prendono a pretesto la
trasparenza come non conforme alle direttive. Anche questa, ci dispiace, è
un’altra invenzione. Il sacchetto della raccolta è opaco in maniera
sufficiente a tutelare la Privacy;
4. Che poi un Comitato per la Raccolta differenziata intelligente citi la
presenza dei farmaci nel sacchetto come esempio è paradossale: i farmaci non
vanno mai messi nei rifiuti (né giallo né blu), ma riconsegnati alle
farmacie!
5. Anche in questo caso il Comitato non conosce bene nemmeno le regole che
critica. La raccolta non è dalle 7,00 alle 8,00, ma dalle 7 alle 8,30 si
debbono mettere fuori i sacchetti e la raccolta inizia dopo. Non sappiamo di
quali normali ritmi dei vita dei cittadini sono portatori i componenti del
Comitato, e quale libertà personale si andrebbe a ledere se regole simili ed
orari simili sono attuati ormai in gran parte d’Italia e anche oltre. Chi
non riesce a mettere fuori il sacchetto in questi orari ha sempre a
disposizione l’Isola Ecologica;
6. Anche questo aspetto è francamente sconcertante. Intanto il Comitato
parla di tassa ma dovrebbe parlare di parte variabile della tariffa (e non è
affatto la stessa cosa), poi abbiamo sempre sostenuto che il sistema
consentirà lo sviluppo di un programma che potrà affiancare l’applicazione
tariffaria in modo da fornire indicazioni sulla produzione dei rifiuti
dell’utente e sulle penalità o premialità da applicare. Tale sistema è già
stato attuato in via sperimentale in qualche comune (Es. Capannori), dove si
attua il medesimo sistema a microchip. Per cui non appena pronti alla
sperimentazione sarà possibile anche criticare o rilevare le difficoltà,
oggi sembra un bel processo alle intenzioni. Ma il fine ultimo di questa
iniziativa va proprio in questa direzione, ed è un percorso che va nella
giusta direzione di pagare per quello che si produce;
7. Come sopra detto il metodo di raccolta è lo stesso che vige da anni e che
ha consentito alla provincia di Macerata di essere tra le prime in Italia, e
anche a Recanati di essere considerato comune Riciclone: evidentemente così
assurdo e difficoltoso non è, almeno per la stragrande maggioranza dei
cittadini! Poi ognuno potrà distinguersi o proporre cose nuove o variazioni,
ma prima bisogna conoscere a fondo il servizio e come funziona.
Fonte sito Comune di Recanati