Visita Recanati e ne rimane incantato, lettera del Prof. Ipata dell'Università di Pisa


E’ rimasto talmente meravigliato dai versi delle poesie di Giacomo Leopardi incastonati tra colorate composizioni di fiori e suggestivi angoli del centro storico che ha deciso di prendere carta e penna e scrivere un articolo poi pubblicato su un quotidiano nazionale.
Il protagonista è il Prof. Piero Luigi Ipata dell’Università di Pisa che quest’estate è giunto a Recanati come ultima tappa del suo tour sul versante adriatico, che ha definito “Il miglior momento delle mie vacanze”.
A colpirlo così positivamente sono stati gli addobbi in via Roma promossi nell’ambito dell’iniziativa denominata La via del giovane favoloso che ha animato ogni domenica del mese di luglio. Le sue impressioni messe nero su bianco sono giunte in Comune e il Sindaco Francesco Fiordomo ha provveduto a far conoscere l’apprezzamento ai commercianti ed ai residenti di Via Roma, i veri protagonisti dell’originale iniziativa che ha riscosso così grande successo tra i turisti ed i recanatesi.

“E’ proprio vero che esistono diverse Italie – scrive nella lettera pubblicata su un quotidiano nazionale Piero Luigi Ipata, professore emerito di Biochimica all’universita’ di Pisa -. C’è quella dei superburocrati dagli stipendi esorbitanti, degli allenatori di calcio pagati più dei capi di Stato, dei plurilaureati che non sanno come cercarsi un lavoro perché nessuno glielo ha mai insegnato, di chi non fa che lamentarsi perché gli ospedali, la scuola, l’università, le ferrovie non funzionano come vorrebbero loro, ma c’è anche l’Italia di chi cerca di migliorarla, e si ingegna e si adopera per diffondere la nostra cultura. Quelli che vi appartengono sono molto più numerosi di quanto si pensi. Ieri pomeriggio, a Recanati, sulla strada che porta da piazza Leopardi alla casa del Poeta, un gruppo di persone di ogni età era intento a leggere un manifesto. Incuriosito, mi avvicinai: era una copia ingrandita dell’originale de “L’infinito”, come Leopardi ce lo ha trasmesso. Leggendo e rileggendo la poesia, mi chiedevo perché, tanti anni fa, al Liceo, l’avevano rovinata con una serie di inutili e aridi commenti. Poco più in là, vicino all’entrata di un negozio, quattro semplicissimi versi (“o natura, o natura,/ perché non rendi poi/ quel che prometti allor / perché di tanto inganni i figli tuoi?”) parlavano del dramma di un giovane disperatamente bisognoso di amore, ma conscio che forse mai nessuna donna lo avrebbe amato. Pochi passi ancora e due versi (“quando beltà splendeva/ negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi”) esprimevano tutto il fascino di una ragazza, Silvia. Più in là ancora “Il passero solitario” aveva raccolto una piccola folla di giovani e meno giovani. E così i versi di Leopardi mi accompagnarono fino alla sua casa natale, con un crescendo di emozioni che mai nessuno scritto sulla vita e le opere del Poeta, o nessuna dotta conferenza mi avevano mai suscitato. Vorrei ringraziare sentitamente l’amministrazione comunale di Recanati (o chi per essa), per avermi regalato il miglior momento delle mie vacanze”.

Fonte sito Comune di Recanati


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