Lettera
al figlio,
Come vorrei prenderti ancora per mano, figlio
mio, e camminare lungo la strada! Se potessi ancora guidare io le tue scelte!
Troppo grande è la voglia di colorare tutto ciò che ti tocca di serenità,
e bruciante è la rabbia per come invece
tu ti stai abituando al veleno delle cose di tutti i giorni.
Sono le piccole dosi quotidiane di brutture, di
violenze, di sentimenti distorti ad impastarti e la tua percezione è tarata
alta.
La misura è al colmo, lontana dalla mia, e se
solo te ne facessi un accenno, tu mi accarezzeresti con lo sguardo azzurro,
incredulo, stupito, gridando all’esagerazione, come sempre minimizzando.
Anche se in fondo, in fondo, la tua sintonia e
la mia si toccano profondamente, vibrano comunque corde differenti.
Troppo diversi i materiali che le compongono e
possono fondersi solo con quella stretta di mano e di cuori che pulisce i
contatti da ogni ossidazione e che lascia libero il passaggio all’amore.
Se ti prendesi ancora per mano, figlio mio, non
la sentirei più abbandonarsi alla mia, fidandoti della mia esperienza: la
sentirei resistere con durezza, perché ti hanno già toccato le mele bacate.
Ma tu non farti scavare dal marciume, non
lasciare che il tuo sguardo si veli di tristezza.
Fermati
un attimo…
Sfoglia
petali colorati,
Appoggiali
ai tuoi occhi,
Intreccia
raggi di sole
Nei tuoi
capelli,
Lascia
ridere il cuore.
Dammi ancora la mano, figlio mio, e ci
troveremo insieme con fiducia, a percorrere la stessa strada.
Mamma